BRUNO DI MARINO | DECENTRAMENTI. UNA TEORIA PERIFERICA DELLE ARTI

 
 
       
 
 

collana I libri del RIF Museo delle Periferie
a cura di Giorgio de Finis


 
 
Il libro

Da molti anni si parla di perdita del centro, dal punto di vista narrativo e filosofico, ma questa tendenza, partendo dagli studi iconografici di Arnheim e Seldmayr, affonda le sue radici in qualcosa di molto più antico e diversamente declinabile. È possibile, quindi, definire un’estetica del decentramento e, al contempo, affidare un’importanza sempre maggiore a tutto ciò che è periferico, marginale, asimmetrico nell’arte così come nella società?
 

Bruno Di Marino, docente di Mass Media ed Estetica all’Accademia di Belle arti di Frosinone, curatore, storico dell’immagine in movimento, dal 1989 si occupa di sperimentazione audiovisiva. Tra i suoi lavori: Studio Azzurro. Tracce, sguardi e altri pensieri (Feltrinelli 2007); Pose in movimento. Fotografia e cinema (Bollati Boringhieri 2009); Film Oggetto Design. La messa in scena delle cose (PostmediaBooks 2011), Hard Media. La pornografia nelle arti visive, nel cinema e nel web (Johan & Levi 2013) e Segni sogni suoni. 35 anni di videomusica da David Bowie a Lady Gaga (Meltemi 2018). I suoi saggi sono stati pubblicati in Francia, Belgio, Portogallo, Germania, Russia, Giappone, Cina, Regno Unito, Stati Uniti e Ungheria.