REMO RAPINO | SULLE SIGNIFICANZE DELLE PERIFERIE

 
 
      
 
 

collana I libri del RIF Museo delle Periferie
a cura di Giorgio de Finis

 
 
Il libro

Vagabondi, prostitute, ladri, quanti vivono di espedienti, appunto abitatori di margini al contempo fisici, sociali e mentali, non essendo inquadrabili in alcuna classe – anche se più vicini al proletariato o sottoproletariato – se ben fotografati, danno alla letteratura, tra le infinite funzioni di questa, la capacità di affrescare un’immagine complessa e stratificata del Paese reale, il travagliato cammino dalla civiltà contadina a quella industriale. Il tutto è visto dalla specola “bassa” della genia di semicolti Libori, che raccontano senza freni la loro straordinaria esistenza. Un vero e proprio eterodosso laboratorio mentale, dove la parola letteraria si pone come strumento di conoscenza e di trasformazione del mondo.
 

Remo Rapino è stato insegnante di filosofia nei licei. Vive a Lanciano. Ha pubblicato i racconti Esercizi di ribellione (Carabba, 2012) e alcune raccolte di poesia, tra cui La profezia di Kavafis (Moby-dick, 2003) e Le biciclette alle case di ringhiera (Tabula Fati, 2017). Con il romanzo Vita, morte e miracoli di Bonfiglio Liborio (minimum fax, 2019) ha vinto l’edizione 2020 del Premio Campiello.