BRUNO DI MARINO | DECENTRAMENTI. UNA TEORIA PERIFERICA DELLE ARTI


15 novembre 2020, 11:00

Incontro a cura di Giorgio de Finis

Da molti anni si parla di perdita del centro, dal punto di vista narrativo e filosofico. Ma questa tendenza, partendo dagli studi iconografici di Arnheim e Seldmayr, è qualcosa di molto più antico e declinabile in senso più ampio, cosa che si cercherà di fare indagando nei diversi campi quella che possiamo definire un’estetica del decentramento e, al contempo, l’importanza sempre maggiore di tutto ciò che è periferico, marginale, asimmetrico. Nell’arte così come nella società.
 
Bruno Di Marino (Salerno 1966), docente di Mass Media ed Estetica all’accademia di belle arti di Frosinone, curatore, storico dell’immagine in movimento, dal 1989 si occupa di sperimentazione audiovisiva. Tra i volumi da lui scritti o curati ricordiamo: Studio Azzurro - Tracce, sguardi e altri pensieri (Feltrinelli, 2007); Pose in movimento. Fotografia e cinema (Bollati Boringhieri, 2009); Film Oggetto Design – La messa in scena delle cose (PostmediaBooks, 2011) e Hard Media – La pornografia nelle arti visive, nel cinema e nel web (Johan & Levi, 2013); Segni sogni suoni. 35 anni di videomusica da David Bowie a Lady Gaga (Meltemi, 2018). I suoi saggi sono stati pubblicati in Francia, Belgio, Portogallo, Germania, Russia, Giappone, Cina, Regno Unito, Stati Uniti e Ungheria.
INFORMAZIONI:

online su www.facebook.com/MuseodellePeriferie