FEDERICO LEONI | CHE COSA FARE DI CIÒ CHE RESTA?


Incontro a cura di Fabio Benincasa
 
Ogni vivente produce scarti, materiali che restano ai margini, residui inutilizzati del suo metabolismo naturale o culturale. Il nostro tempo è il tempo in cui quel vivente che noi siamo si trova a non poter più abbandonare gli scarti a loro stessi. Noi ci troviamo di fronte al fatto che il residuo del vivente è a sua volta vivente, a volte più vivente di chi l’ha prodotto. Ma dover fare qualcosa con quel quasi nulla che è il margine, questo è quanto mai paradossale. Esige una profonda revisione di un’intera cultura e di un intero modo di pensare la natura. Dover fare qualcosa col quasi nulla, senza fare di quel quasi nulla un qualcosa (e cioè senza replicare il problema iniziale in maniera cancerosa): non è questa la formula generale di quel tempo enigmatico che è l’antropocene?
 
Federico Leoni insegna Antropologia filosofica presso l’Università di Verona, dove è anche condirettore del Centro di ricerca “Tiresia” per la filosofia e la psicoanalisi. Scrive su varie riviste tra cui “aut aut”, “doppiozero”, “il manifesto”. Tra i suoi libri: Jacques Lacan, una scienza di fantasmi (Milano 2019); L’automa. Leibniz, Bergson (Milano 2019).
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