FRANCESCA FINI | NEW WORLD. LA VIDEOARTE ITALIANA RACCONTA LA CITTÀ #2


14 marzo 2021, 10:00

NEW WORLD

la videoarte italiana racconta la città

a cura di Francesca Fini

Il programma New World propone una rassegna di video sperimentali che raccontano la città, come luogo metaforico di confronto tra interno ed esterno, individuo e paesaggio, corpo e architettura, cultura e natura, centro e periferia, in una stratificazione e ibridazione di suggestioni e significati. Sono video in cui un’azione performativa si trasforma in una riflessione poetica sul rapporto tra la fluida instabilità della materia, organica e inorganica, e la musicalità congelata delle architetture urbane. Un progetto di Francesca Fini, videoartista lei stessa e curatrice del progetto, insieme ad un gruppo di autori italiani che hanno affrontato questo tema con esiti sorprendenti, utilizzando uno spettro di linguaggi molto diversi tra loro - dall’animazione 3d alla videoperfomance, dall’installazione vivente alla videoarte. La proposta include quindi i collage animati e gli appunti di viaggio di Silvia De Gennaro, le magiche astrazioni urbane di Piero Chiariello, le metafore politiche di Marcantonio Lunardi, i dispositivi di conflitto messi in scena dalla coppia performativa Leoni-Mastrangelo, le video-performance ibride di Alessando Amaducci, le installazioni viventi di Elena Bellantoni e le animazioni visionarie di Gianluca Abbate.

La rassegna si apre con Oasi nel Deserto, una videoperformance che la Fini ha realizzato proprio a Tor Bella Monaca qualche anno fa, in cui una donna misteriosa si aggira di notte tra le strade deserte e abbandonate, in cerca di un muro dove aprire una finestra virtuale su un’ideale spiaggia assolata.


NEW WORLD | ARCHETIPI DI NUOVI MONDI

In questa selezione del programma la città si trasfigura, abbandona la sua carne e il suo sangue, re-immagina se stessa dall’interno, divora i suoi organi e cambia pelle. Si fa metafora, filigrana, musica congelata, archetipo, ombra nella caverna. Implode, esplode, si polverizza, diventa puro colore e magnifica astrazione. Si avvita su se stessa e diventa scala verso il cielo. Si spappola intrappolata nel riflesso di uno specchio e si scioglie nella luce. Si duplica all’infinito diventando labirinto alienante. Viene trascinata in un vorticoso moto calviniano di città invisibili che diventano visibili nel Nuovo Mondo digitale.


 
 
Francesca Fini si muove nel territorio del contemporaneo dove le arti si ibridano, tra performance art, tecnologia dell’interazione, sound design, video e pittura. Il suo lavoro è stato presentato al MAXXI e al MACRO di Roma, al Guggenheim di Bilbao, al Georgia Tech e al Japan Media Arts Festival di Tokio. Nel 2016 ha ultimato il film sperimentale Ofelia non annega (con Istituto Luce Cinecittà), inserito da Adriano Aprà tra i migliori film italiani degli ultimi vent’anni. La Treccani la cita alla voce cyber-performance, come una degli artisti più significativi di questo linguaggio in Italia.
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diretta su www.facebook.com/MuseodellePeriferie