VERA GHENO | IN LIMINE. MUTAZIONI LINGUISTICHE ALLA PERIFERIA DELLA NORMA


13 dicembre 2020, 11:00

Incontro a cura di Antonio Pavolini

Molti identificano la “buona lingua” con la norma linguistica: chi parla e scrive bene, insostanza, parla e scrive seguendo le regole codificate nelle grammatiche e insegnate a scuola. Esiste, invece, un’enorme varietà di comportamenti linguistici che, pur non puntando a stravolgere la norma dell’italiano, ne fa un uso molto elastico: un mondo di parlanti e scriventi che fanno esperimenti comunicativi nella zona periferica della norma linguistica. E questi costumi linguistici, che per gli intransigenti non sono altro che “errori”, sono una miniera d’oro per chi, invece, è interessato a studiare le correlazioni tra lingua e parlanti. Perché è in quella zona “liminale” che la lingua manifesta tutta la sua potenza come atto di identità, personale e collettivo.
 
Vera Gheno, sociolinguista specializzata in comunicazione digitale e traduttrice dall’ungherese, ha collaborato per vent’anni con l’Accademia della Crusca. Attualmente lavora con la casa editrice Zanichelli. Insegna come docente a contratto all’Università di Firenze e alla LUMSA a Roma. La sua prima monografia è del 2016: Guida pratica all’italiano scritto (senza diventare grammarnazi); del 2017 è Social-linguistica. Italiano e italiani dei social network (entrambi per Franco Cesati Editore). Nel 2018 è stata coautrice di Tienilo acceso. Posta, commenta, condividi senza spegnere il cervello (Longanesi). Nel 2019 ha dato alle stampe Potere alle parole. Perché usarle meglio (Einaudi), La tesi di laurea. Ricerca, scrittura e revisione per chiudere in bellezza (Zanichelli), Prima l’italiano. Come scrivere bene, parlare meglio e non fare brutte figure (Newton Compton), Femminili singolari. Il femminismo è nelle parole (EffeQu); è del 28 aprile 2020 l’ebook per Longanesi Parole contro la paura. Istantanee dall’isolamento.
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