PIANGIAMO PASOLINI | "UN COCCODRILLO PER PASOLINI" | PERFORMANCE RITUALE DI LANFRANCO ACETI

"Un Coccodrillo per Pasolini" | Performance rituale di Lanfranco Aceti a cura di Giorgio de Finis e Alessandro Melis in collaborazione con Tevereterno

Un Coccodrillo per Pasolini è una performance-rito che mette in scena, lungo la riva del Tevere, la contraddizione fra commemorazione pubblica e spettacolarizzazione del lutto.

Ispirata e in dialogo con il poema di Pier Paolo Pasolini Il coccodrillo (1968), l’azione rielabora lo sguardo pasoliniano sulla mercificazione del dolore e lo trasforma in un rito civile di accusa, memoria e possibile rinascita. Il dolore, con le “lacrime da coccodrillo” versate sulla crisi imperante dell’Italia e sulla sua riduzione delle persone a merce capitalistica, mette a nudo le crepe della società contemporanea. All’imbrunire una processione minima ma intensamente simbolica attraverserà le sponde del Tevere. Sei figure avanzano in formazione compatta: completamente vestite di nero, in tessuti lucenti e paillettes che intercettano la luce morente, con il capo velato. Il passo è lento, misurato; il tempo della marcia è quello del rito. Cinque figure femminili reggono ciascuna una icona, trattate come immagini votive di assenza. La sesta figura centrale sostiene, sopra un cuscino, un lacrimarium in vetro soffiato - un piccolo vaso delle lacrime, reliquia laica ispirata ai lacrimatoi antichi - simbolo della raccolta del dolore collettivo. Le performer intonano La Desolata del Coccodrillo, un canto in endecasillabi scritto da Lanfranco Aceti e costruito sul tono processionale delle prefiche del Sud Italia. Tra le strofe risuona un ritornello-invocazione: «Ogni lacrima pesa, la processione avanza, e il pianto risuona.»

L’azione si svolge come una liturgia civile che espone l’ipocrisia commemorativa: la processione non celebra semplicemente, ma denuncia e chiama alla responsabilità. Partendo dall’immagine pasoliniana del corpo come materia feconda e dalla sua denuncia della spettacolarizzazione del lutto, Un Coccodrillo per Pasolini pone una domanda politica e morale: chi ha diritto di commemorare? Perché celebriamo solo dopo aver emarginato? La performance si inserisce nel progetto pluriennale The Memories of the Crocodile con cui Aceti indaga i rapporti tra lutto, spettacolo e memoria collettiva. Il ciclo comprende: A River of Crocodile Tears, The Home of the Crocodile, The Crocodile’s Lament e The Crocodile’s Flight. Dopo le azioni al MAAM – Museo dell’Altro e dell’Altrove di Metropoliz_città meticcia e l’installazione-performativa The Crocodile’s Flight (Piazza Tevere, in collaborazione con Museo delle periferie e Tevereterno nell’ambito delle edizioni 024 e 025 di IPER festival) questa nuova tappa romana approfondisce il rapporto fra fiume, simbolo e resistenza, trasformando il Tevere in luogo di lacrime, di memoria e di rigenerazione.

Sabato 1° novembre Piazza Tevere, P
onte Sisto

Piangiamo Pasolini è a cura di Museo delle periferie – Azienda Speciale Palaexpo nell'ambito delle iniziative di PPP VISIONARIO – 50° Anniversario dell’omicidio di Pier Paolo Pasolini sono promosse da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura, con il coordinamento del Dipartimento Attività Culturali, in collaborazione con l’Istituzione Biblioteche di Roma, Fondazione Cinema per Roma, Fondazione Musica per Roma, Azienda Speciale Palaexpo, Teatro dell'Opera di Roma, Fondazione Romaeuropa, Fondazione Teatro di Roma - Teatro Nazionale, TiC - Teatri in Comune. E poi, ancora, associazioni, operatrici e operatori culturali, artiste e artisti. Con il supporto organizzativo di Zètema Progetto Cultura. Il programma dell’intera rassegna, suscettibile di variazioni, è disponibile su www.culture.roma.it.

Video © Alessandro Massaroni